Non è una questione di mode o di tendenze: un’alimentazione sana e un’adeguata attività fisica sono le basi su cui costruire il nostro benessere.

E allora alzati da quel divano, butta via quel sacchetto di patatine, esci fuori e cammina. Fatti un bel giro a passo sostenuto e quando torni, dopo una bella passeggiata di 30 o 40 minuti, lascia perdere succhi di frutta o bevande energetiche: bevi un bel bicchiere d’acqua e, se hai fame, mangiati un po’ di frutta.

Il nostro corpo è il frutto di milioni d’anni di evoluzione ed è perfettamente adattato allo stile di vita che più a lungo i nostri antenati hanno mantenuto, mentre dalle savane dell’Africa centrale si spostavano in Medio Oriente e di lì nel resto del mondo. Noi siamo gli eredi di questi cacciatori-raccoglitori, uomini e donne che passavano gran parte del loro tempo alla ricerca attiva del cibo, percorrendo ogni giorno decine di chilometri alla ricerca di quelle prede, animali, frutta, vegetali e tuberi, che avrebbero garantito la sopravvivenza della tribù. Un’alimentazione essenziale e tanto movimento, queste le condizioni in cui il nostro corpo, con i suoi raffinati meccanismi biochimici, si è evoluto.

In fondo, con qualche differenza relativa alle modalità di raccolta del cibo, fino ad una cinquantina di anni fa la vita quotidiana prevedeva una buona dose di attività fisica: si camminava, si salivano le scale, si facevano piccoli e grandi lavori manuali in casa e fuori. Poi, in particolar modo negli ultimi trentanni, lo stile di vita occidentale ha subito una decisa svolta: macchine e motori sono divenuti ubiquitari, scale mobili e ascensori sono spuntati ovunque accompagnate da mille oggetti che ci hanno “liberato” da ogni lavoro manuale; c’è qualcuno che se la sente ad affrontare la vita senza un coltello elettrico per tagliare il pane?

Purtroppo mentre ci facevamo più pigri avveniva anche un’altra trasformazione, più insidiosa e dalle conseguenze ancor più devastanti: le nostre tavole si riempivano di cibo, cibo a buon mercato, ricco di calorie e povero di nutrienti., cibo spazzatura fatto apposta per solleticare il nostro gusto per il dolce, il grasso, il salato: se vi vengono in mente hamburger e patatine fitte, complimenti, siete tipi acuti!
Il problema non è soltanto la qualità ma anche l’imponente quantità che di cibo che ognuno ha a disposizione in questi paesi occidentali sempre più grassi e malati. Porzioni sempre più abbondanti di cibi sempre più ricchi, sempre a portata di mano. La miscela è esplosiva: declino dell’attività fisica e aumento del consumo di cibo. Il risultato è un aumento delle patologie legate a questo stile di vita con un’epidemia – è proprio di epidemia che si parla – di diabete e di obesità che sta spazzando i paesi più ricchi del mondo. Il contagio si diffonde rapido a quei paesi emergenti i cui stili di vita vanno uniformandosi al nostro: dal sud America all’India alla Cina, dove arriva il benessere, chiamiamolo così, arriva la sinistra corte delle malattie che lo accompagnano.

Quadro tragico, ma non necessariamente dobbiamo rassegnarci ed essere vittime, spesso inconsapevoli, di scelte errate. Riscopriamo il semplice piacere di muoverci. Non c’è alcun bisogno di trasformarsi in atleti professionisti o forsennati del terribile tapis roulant. Cominciamo a camminare di più, a parcheggiare un poco più lontano o, se ci sentiamo coraggiosi, a evitare del tutto di prendere macchina o motorino. Facciamo le scale anche se l’ascensore è a disposizione. Cogliamo ogni possibile occasione di movimento.

Una volta superata l’inevitabile pigrizia che spesso ci impedisce di intraprendere attività di questo tipo, magari ci proveremo gusto, ci accorgeremo di star meglio e di poter affrontare con maggior energia la vita di ogni giorno.
Bene! È il momento di cominciare a pensare ad una attività più strutturata, organizzata, magari con obiettvi ben definiti: idealmente dovremmo lavorare in modo da stimolare il nostro organismo in maniera efficace, sia con le classiche attività aerobiche sia con lavori contro resistenza, utilizzando pesi.

Non illudiamoci comunque che il solo movimento sia sufficiente a mantenerci in salute: tutta l’attività fisica del mondo non può salvarci da un’alimentazione sbagliata, ed è molto, molto facile sbagliare. Si sbaglia per eccesso e si sbaglia per la qualità scadente, dal punto di vista nutrizionale, dei cibi consumati.
Partiamo a piccoli passi e ricordiamoci che, se la facciamo a rigare dritto per l’80% del tempo, quel 20% che ci sfugge non sarà così importante e che la maggior parte dei benefici di uno stile di vita sano ce li siamo comunque ampiamente assicurati.

E allora soddisfatti, in forma e rilassati, potremo, se vogliamo, riposarci  sul nostro divano.