Che fine fa il grasso perduto durante il dimagrimento? Una domanda a cui pochi sanno rispondere correttamente: alcuni pensano che il grasso sia convertito in energia, mostrando sprezzo assoluto per le leggi della fisica, altri pensano che sia eliminato attraverso le feci, e ci sono anche i più ottimisti, quelli che pensano che possa esser convertito in muscolo. La realtà è diversa e anche banalmente semplice.

Facciamo un passo indietro. Carboidrati e proteine in eccesso vengono convertiti, attraverso complessi cicli metabolici, in trigliceridi, che a loro volta sono accumulati all’interno degli adipociti, le cellule del tessuto adiposo, in grado di accumulare quantità rilevanti di queste molecole nella goccia di grasso che ne occupa la maggior parte del volume. I grassi in eccesso sono accumulati con maggior semplicità visto che richiedono soltanto lipolisi e re-esterificazione all’interno dell’adipocita, processi molto semplici ed efficienti che necessitano dell’azione di pochi enzimi. Il volume degli adipociti può aumentare notevolmente, determinando oltre che l’aumento di peso anche un rilevante e sensibile aumento del volume corporeo.

Quando vogliamo dimagrire, intendendo il termine in maniera corretta come perdita di grasso e non semplice perdita di peso, il nostro obiettivo è quello di mobilizzare e metabolizzare i trigliceridi accumulati negli adipociti, riducendone progressivamente massa e volume.

Il trigliceride tipo è una molecola complessa costituita da glicerolo, e da tre tre acidi grassi, i più comuni dei quali sono l’acido oleico, quello palmitico e quello linoleico. In media siamo di fronte ad una molecola con una formula bruta di C55H104O6.

[1] La reazione di ossidazione di una molecola così formata è

C55H104O6 + 78O2 → 55CO2 + 52H2O + energia

Praticamente per bruciare 10 kg di grasso sono necessari oltre 29 kg di ossigeno(O2) con produzione di circa 28 kg di anidride carbonica (CO2) e 11 kg di acqua (H2O). Il carbonio presente nei trigliceridi viene eliminato sotto forma di anidride carbonica mentre l’idrogeno è eliminato in forma di acqua. L’ossigeno, come mostrano calcoli recenti, viene eliminato sia come  CO2 sia come H2O in proporzione di 2:1 a favore dell’anidride carbonica. [2]

Il risultato finale è che dei 10kg di grasso perduti almeno 8,4kg vengono eliminati in forma di anidride carbonica attraverso la respirazione. I restanti 1,6kg sono eliminati attraverso gli oltre 11kg di acqua prodotta durante il processo di ossidazione. In pratica la maggior parte del grasso perduto lo respiriamo via, disperdendolo nell’atmosfera in forma di CO2, mentre una parte molto più piccola se ne va in forma di acqua attraverso urine, feci, sudore, lacrime e altri liquidi corporei.

Dove finisce il grasso perso durante il dimagrimento

Un riepilogo del destino finaledel grasso perso durante il dimagrimento.

Un soggetto di 70 kg a riposo in un giorno elimina con la respirazione circa 0,74kg di CO2 , corrispondenti a circa 200 g di carbonio. Un’ora di attività fisica aumenta l’escrezione di CO2 di appena 40 g. Al confronto un semplice quadrato di pizza al pomodoro e mozzarella fornisce quasi il 20% del fabbisono calorico giornaliero, evidenziando come per dimagrire sia necessario soprattutto controllare quantità e qualità del cibo consumato, visto il contributo relativamente ridotto dell’attività fisica. [3]

Alla fine la risposta alla domanda iniziale è semplice: quando si perde peso il grasso ossidato per la maggior parte lo respiriamo via, mentre una parte molto minore è eliminato attraverso i liquidi corporei. Qualcuno potrebbe pensare che respirando forte si possa dimagrire, ma sarebbe un’illusione: bella ma impossibile.