Originarie della Cina, venerate in Giappone, le nespole sono un frutto tipicamente primaverile dalle buone proprietà nutritive, un tocco di gusto e di colore che in questo periodo non dovrebbe mancare sulle nostre tavole.

Le nespole sono i frutti di una pianta originaria della Cina, Eriobotrya japonica, appartenente alle Rosacee, famiglia che comprende un gran numero di alberi da frutto. Le origini sono antichissime e ancora adesso un grande numero di varietà sono coltivate sia in Cina che in Giappone, paese nel quale la pianta ha conosciuto una notevole fortuna. Al suo arrivo in Europa, verso la fine del 1700, la pianta era in effetti conosciuta come Nespolo del Giappone, anche per distinguerla dal Nespolo comune, Mespilus germanica, pianta un tempo molto diffusa e oggi relegata a uso ornamentale.

Le due piante appartengono entrambe alla famiglia delle rosacee, ma si somigliano davvero poco e i loro frutti sono decisamente diversi. Le nespole comuni infatti maturano in autunno, non possono essere consumate direttamente e devono essere lasciate rammollire e cambiare colore in ambiente asciutto e ventilato, sotto la paglia, di modo che si verifichino trasformazioni enzimatiche che rendono il frutto, astringente e acido alla raccolta, morbido e dolce, con un sentore di spezie e, mi dicono, foglie cadute. La maturazione e la preparazione al consumo sono così lente e laboriose da ispirare un proverbio, “con il tempo e la paglia maturano anche le nespole“, che incita alla cura e alla pazienza per ottenere i risultati sperati.

Il nespolo del Giappone dopo l’introduzione come pianta ornamentale, ha conosciuto un buon successo grazie ai suoi frutti morbidi e succosi ed è oggi coltivato oltre che in  Cina e Giappone anche  in India, Israele, Italia, Spagna, Stati Uniti, Cile e Brasile, con una produzione mondiale annua di circa 300.000 tonnellate.

Coltivare nespole per divertimento e profitto

Il nespolo del Giappone è una pianta sempreverde dal portamento espanso, alta dai 4 agli 8 metri, con foglie grandi e dure dalla faccia superiore di  colore verde scuro mentre la faccia inferiore, verde pallido,  si presenta coperta di una peluria molto fitta, che tipicamente ricopre tutte le parti più giovani e non lignificate della pianta, frutti compresi durante la maturazione.

La fioritura avviene al termine dell’autunno. I fiori sono piccoli e bianchi e hanno un aroma dolce molto forte. I frutti maturano in primavera, dalle nostre parti tra maggio e giugno, in grappoli e hanno una lunghezza tra i 3 e gli 8 cm e un diametro massimo di circa 4 cm. La buccia è sottile e commestibile, dal vivo colore giallo-arancio, a maturazione è liscia e può facilmente essere rimossa. La polpa è crema o arancio, con consistenza e gusto diversi a seconda della varietà, dal dolce all’acido. La polpa protegge un numero variabile di semi, in genere da tre a cinque, neri, duri e non commestibili.

Il nespolo cresce bene in terreni siccitosi e poveri, leggermente basici, mentre incontra difficoltà in terreni umidi e compatti, con ristagni di acqua. Un importante requisito per una buona crescita della pianta e raccolti abbondanti è l’esposizione in pieno sole, con temperature durante fioritura e fruttificazione che non dovrebbero scendere sotto i 12-15 °C.

I frutti di una stessa pianta tendono a maturare insieme e quindi la raccolta va fatta con molta attenzione, quando le nespole hanno raggiunto un preciso contenuto di zuccheri, visto che si tratta di un frutto non climaterico, anche se presenta fenomeni di imbrunimento e maturazione simili. Per motivi commerciali, per portare sul mercato le nespole prima di ciliegie e albicocche, si tende talvolta ad anticipare la raccolta, con frutti che presentano ancora una nota acida che non è presente a completa maturazione. I frutti sono molto delicati, tendono a rovinarsi facilmente e questo fattore ne limita un poco la commercializzazione.

In Italia le nespole sono prodotte soprattutto in Sicilia, circa 4000 tonnellate/anno, con una forte importazione dalla Spagna,  circa 15.000 tonnellate/anno. Le varietà coltivate sono molte, spesso originarie di determinate aree, come la Santa Rosalia, la Conca d’oro, la Monreale. La diversità genetica della specie è notevole e questo permette la selezione di varietà sempre nuove per far fronte a esigenze di produzione e di gusto. [1, 2, 3]

Le proprietà nutritive delle nespole

Cento grammi di nespole fresche danno un apporto di circa 30 kcal. Il contenuto di grassi e proteine è inferiore al grammo. I carboidrati sono circa 6 grammi, in prevalenza zuccheri, soprattutto glucosio e fruttosio, con una presenza importante di sorbitolo. Le fibre sono circa 2 grammi, di cui o,5 g solubili e 1,5 g insolubili. Tra i minerali buona la presenza di potassio, manganese e magnesio. Il sapore acido è dovuto alla presenza di acidi organici, sopratutto acido malico, il cui contenuto cala progressivamente durante la maturazione.

Il vivo colore arancio denota una ricca presenza di carotenoidi, precursori della vitamina A. Abbondante il contenuto di composti fenolici, tra i quali l’acido clorogenico, epicatechine, acidi cumarici, acido idrossicinnamico, concentrati soprattutto nella buccia e in misura minore nella polpa. La concentrazione di queste sostanze varia in misura diversa durante la maturazione del frutto, con l’acido clorogenico che aumenta in maniera significativa durante il processo. [4, 5, 6]

Nespole e salute

Nella medicina popolare cinese il nespolo — dalle foglie ai fiori, dal frutto sino al seme — è stato ampiamente utilizzato come rimedio verso un gran numero di malanni. Il fatto ha destato l’attenzione della ricerca che ha ampiamente indagato il ricco corredo di fitonutrienti presenti nelle varie parti della pianta e il loro potenziale ruolo nel trattamento di specifiche patologie.

I fitonutrienti presenti nel nespolo variano a seconda della porzione della pianta che si prende in esame: le foglie e i fiori sono ricchi di composti fenolici e triterpeni, il frutto contiene zuccheri, acidi organici, carotenoidi, flavonoidi, vitamine e minerali, mentre nel nocciolo sono presenti proteine, amido, tannini e minerali, oltre a piccole quantità di glicosidi cianogenetici, sostanze tossiche che possono provocare problemi se consumate in grandi quantità. La presenza di questi glicosidi è tipica del nocciolo di molte Rosacee, dalle pesche, alle susine, alle albicocche, motivo per cui è bene non consumarne i semi.

Estratti di varie parti della pianta hanno mostrato interessanti proprietà in laboratorio e su modelli animali. Rilevante l’attività antinfiammatoria mostrata da estratti di foglie, semi e dal succo del frutto, con un’azione diretta sui processi di segnalazione e attivazione alla base dei processi infiammatori.

Estratti di foglie e semi presentano un effetto ipoglicemizzante marcato, con modulazione del rilascio di insulina e inibizione degli enzimi che attivano i glucocorticoidi: si tratta di effetti interessanti in vista di un potenziale uso nel trattamento del diabete.

Estratti di foglie e semi hanno evidenziato anche un’attività antiproliferativa e citotossica nei confronti di diversi ceppi di cellule tumorali, con risultati molto interessanti nei confronti di alcuni tipi di tumore del seno e della pelle, nei confronti dei quali si è registrata anche una decisa azione anti-metastasica.

Gli estratti del frutto, ricchi di carotenoidi e flavonoidi, presentano una rilevante attività antiossidante con inibizione della formazione di specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto.

Estratti di foglie e frutti hanno mostrato infine una azione protettiva nei confronti dell’atrofia muscolare indotta da alcuni farmaci e la capacità di ridurre la perdita di massa ossea in modelli animali sottoposti a ovariectomia.

Come vedete si tratta essenzialmente di studi preliminari, in vitro e su animali, che , ricordo e sottolineo, nulla ci dicono dell’effettiva utilità nell’uomo. Di sicuro il tè di foglie di nespolo, biwa cha in Giappone, può essere una bevanda gradevole e probabilmente in grado di apportare sostanze con una azione positiva per la nostra salute. Va sottolineato tuttavia che sono stati riportati casi in cui il consumo di estratti di foglie di nespolo ha determinato severi effetti collaterali, per cui, come sempre, meglio consumare con giudizio e attenzione ogni alimento, per quanto mirabolanti le proprietà benefiche possano apparire.

Da sottolineare che le nespole contengono una quantità apprezzabile di sorbitolo, uno degli zuccheri il cui consumo va eliminato durante una dieta FODMAP. Il frutto non è stato ancora testato direttamente, ma sulla base degli zuccheri presenti se ne sconsiglia il consumo durante questo tipo di dieta. [7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14]

Le nespole in tavola

Le nespole sono frutti che dovrebbero essere raccolti a maturazione completa. Scegliete frutti lisci e morbidi, privi di peluria. Possono essere presenti macchie marrone che, se non sono accompagnate da rammollimento o marciume, sono spesso indice di un frutto più dolce e gustoso.

Si tratta di frutti delicatissimi che una volta acquistati vanno consumati molto rapidamente. Possono essere conservate per periodi molto brevi a temperatura ambiente o fino ad una settimana in frigorifero.

Le nespole, se ben mature, sono buonissime consumate al naturale, un ottimo spuntino ricco di gusto e colore, e forniscono un contrappunto leggermente acidulo ai frutti più dolci quando sono aggiunte ad una macedonia. Le nespole possono anche essere cotte, meglio se bollite, e possono essere utilizzate per preparare crostate e squisiti dolci.

Le nespole si sposano bene a crostacei, a pesci magri e alle carni. Possono essere trasformate in confettura o in gelatina, grazie al buon contenuto di pectina, e addirittura se ne può ricavare un vino dolce e delicato, come è uso in Giappone.

Un frutto tipicamente stagionale, che in primavera non dovrebbe mai mancare dalle nostre tavole.