Grande, giallo, profumato, amaro. Prima poco apprezzato per il suo gusto forte e particolare, poi popolarissimo come cibo che fa dimagrire. Consumato in quantità sotto forma di succo è alimento dalle notevoli doti, grazie al contenuto di naringina, fitonutriente di primaria importanza: ma è anche uno degli alimenti che più facilmente danno interazioni importanti con i farmaci.

Il pompelmo è un ibrido dalla storia curiosa. Le prime notizie disponibili su questo frutto, che datano intorno al 1750, ce lo descrivono come un incrocio originario delle isole Barbados tra il pomelo, Citrus maxima, e l’arancio, Citrus sinensis. Dai Caraibi la coltivazione si sarebbe diffusa alle Americhe e quindi al resto del mondo. Nel 1830 fu riconosciuto come specie separata con il nome Citrus paradisi, ma fu solo intorno al 1940 che si riuscì a ricostruire l’intricata storia delle origini e a chiarirne la natura di ibrido. Per questo motivo il nome della specie è stato modifica in Citrus x paradisi, dove la x ne indica l’origine ibrida.

Come tutti gli agrumi il pompelmo è molto prono a dare variazioni tanto che diverse nuove varietà sono apparse in maniera spontanea, come la Ruby Red a polpa rossa nel 1929, oppure sono state ottenute irradiando le piante con neutroni lenti come la Rio Red, con polpa di un rosso ancora più profondo.

La pianta del pompelmo è un sempreverde di 5-6 metri d’altezza che produce fiori bianchi. I frutti sono rotondi, con un diametro di 8-15cm. La buccia è gialla, rosa-arancio nelle varietà più recenti, poco spessa. L’albedo, la porzione bianca tra la buccia e la polpa, è relativamente sottile. Gli spicchi sono incolori nella varietà originale, mentre possono essere rosa, arancio o rossi in quelle più recenti. Il sapore è acido, con una punta di amaro dovuto all’abbondante presenza di naringina, un composto fenolico la cui concentrazione decresce mano a mano che il frutto matura.
Il colore rosso delle nuove varietà non è dovuto alle antocianine, come avviene per le arance, ma al licopene, il carotenoide responsabile del colore rosso del pomodoro; la formazione del licopene richiede temperature elevate di coltivazione, non a caso le varietà rosse sono originarie del Texas.

La coltivazione del pompelmo è attualmente diffusa in tutto il mondo: i maggiori produttori sono Cina, Stati Uniti, Messico, Thailandia, Sud Africa e Israele, paesi con le condizioni climatiche che meglio si prestano alla coltivazione di questo frutto.

Pompelmo proprietà nutrizionali

Le diverse e colorate varietà del pompelmo,
dal giallo pallido al rosso vivo.

Le proprietà nutritive del pompelmo

Negli anni 70 del secolo scorso il pompelmo balzò agli onori della cronaca come il frutto che fa dimagrire. Ovviamente si trattava di una notizia assolutamente non corretta, ma nella mente di molti il concetto è rimasto. In effetti le calorie apportate da 100 grammi di pompelmo, variante bianca, sono appena 33 che aumentano a 42 per la variante rosa. La differenza è data dal contenuto di zuccheri, circa 8 g per le varietà bianche, fino a 11 g per le varietà rosse. Il contenuto in fibre, soprattutto pectine, è attorno ai 2 g. I grassi sono praticamente assenti e le proteine sono circa 1  g. Ovviamente abbondante la vitamina C, con un singolo frutto si può arrivare a coprire il fabbisogno giornaliero, mentre nella variante rossa è buono anche il contenuto di vitamina A; ridotta la presenza di altre vitamine.  Discreto il contenuto di minerali, in particolare potassio, rame, selenio e magnesio. Discreto i contenuto di steroli vegetali.

In genere, quando si parla di frutti, preferisco non parlare di succhi o estratti: ritengo molto più indicato il consumo del frutto intero, con tutto il suo corredo di nutrienti e sostanze biologicamente attive. Ne caso del pompelmo va detto che la maggior parte della produzione non è destinata al consumo diretto ma utilizzata per produrre succo. Se consumate succo puro, non concentrato e non zuccherato, alla fine le differenze con il frutto sono relativamente ridotte, perderete la fibra e l’esiguo contenuto proteico. Altro discorso è se la vostra preferenza va al succo zuccherato, che a seconda del produttore può contenere una quantità più elevata di zuccheri che possono arrivare agli 11-15 g per 100 g di prodotto.

Tra le tante sostanze presenti nel pompelmo, che dano colore e gusto al frutto, ricordiamo il tioterpineolo, un composto aromatico contenente zolfo, che è uno dei principali responsabili dell’aroma tipico del pompelmo ed è anche utilizzato nella produzione di profumi.

Pompelmo proprietà nutritive

Il sapore amarognolo del pompelmo è dovuto alla presenza
di naringina, sostanza dalle molte e differenti proprietà.

Pompelmo, naringina e naringenina: i benefici per la salute

La naringina è la sostanzo responsabile del gusto amaro tipico del pompelmo. Nelle variante rosse il contenuto di naringina è ridotto, e comunque tende a diminuire di pari passo con la maturazione del frutto. La naringina è un flavanone glicoside che oltre a conferire gusto è responsabile di alcune delle interazioni che il pompelmo può avere con i farmaci. Nel pompelmo è presente anche naringenina, un probabile precursore della naringina attraverso una via metabolica caratteristica del genere Citrus. La Naringenina inoltre è prodotta nel nostro organismo per conversione diretta della naringina, probabilmente a livello intestinale. [1] Entrambe queste sostanze sono state attivamente studiate per le loro attività antinfiammatorie e antiossidanti.

Diversi lavori in vitro e su modello animale hanno mostrato che estratti di pompelmo ricchi di queste sostanze presentano un effetto protettivo nei confronti dell’ipertensione, favoriscono una riduzione di colesterolo e trigliceridi, mostrano un importante effetto protettivo sul tessuto cardiaco, hanno un deciso effetto ipoglicemizzante, proteggono il fegato dai danni legati alla steatosi epatica, riducono formazione ed ossidazione della placca aterosclerotica e presentano un generale effetto antinfiammatorio con riduzione dello stress ossidativo e del danno causato dai radicali liberi. Una parte di questi effetti sono ascrivibili direttamente all’attività antiossidante dei due composti, mentre una parte è imputabile all’azione che queste sostanze presentano sulle vie di segnalazione della cellula, specie AMPK, PPARα, and CPT-1, con effetto importante sull’utilizzazione dei lipidi e sulla funzionalità e la biogenesi dei mitocondri.

In pratica queste sostanze potrebbero sembrare la panacea per tutti i mali ma la realtà è diversa: in primo luogo gli studi sui modelli animali utilizzano dosi che sono impossibili da ottenere con l’alimentazione nell’uomo. In secondo luogo queste sostanze sono scarsamente assorbite e quella piccola percentuale, intorno al 15%, viene rapidamente degradata nel fegato perdendo così la propria attività. In effetti la quantità di naringina e naringenina presente nel pompelmo medio può portare ad una significativa elevazione del livello delle sostanze nel plasma, tuttavia i pochi studi disponibili su soggetti umani non hanno prodotto gli entusiasmanti risultati osservati nel modello animale, anche se dati incoraggianti si sono comunque registrati. Infatti in soggetti con sindrome metabolica si è osservata una modesta riduzione del peso corporeo e un miglioramento della sensibilità insulinica, con riduzione dei lipidi circolanti e della pressione sanguigna. Diciamo che ci sono di sicuro buoni motivi per mangiarsi un bel pompelmo con una certa frequenza. [2, 3, 4, 5, 6]

Pompelmo succo, fitonutrienti, naringina e naringenina

Un bicchiere di succo di pompelmo ha un buon contenuto di vitamine, sali minerali e molti altri fitonutrienti ma, contrariamente a quanto si dice, non vi farà di certo dimagrire.

Pompelmo e naringina: interazioni con i farmaci

Le sostanze che conferiscono pregiate caratteristiche nutrizionali al pompelmo e che tanti ruoli positivi possono esercitare nell’organismo umano hanno purtroppo anche un lato oscuro. La naringina e la naringenina, insieme ad alcune furanocumarine come la bergamottina, sono infatti dei potenti inibitori dell’attività di alcune isoforme del  citocromo P450 attive nell’intestino tenue,  la CYP 3A4, la CYP1A2, la CYP2C9 e la CYP2D6. Si tratta di diverse forme di un complesso enzimatico che ha un ruolo fondamentale nella degradazione e nell’eliminazione di diversi farmaci. Se i farmaci che vengono degradati dal citocromo P450 sono assunti in concomitanza con il consumo del frutto o di succo di pompelmo, le sostanze bioattive presenti nel frutto ridurranno l’attività dell’enzima aumentando notevolmente vita e disponibilità dei farmaci, determinando quella che a tutti gli effetti è un’overdose che può avere conseguenze anche gravi. L’interazione è particolarmente rischiosa per quei farmaci ce hanno un basso rapporto terapeutico, ossia il rapporto tra dose letale mediana e dose efficace mediana: in questo caso anche modeste variazioni della concentrazione dovute all’effetto inibitorio dei composti del pompelmo sul citocromo P450 possono determinare il raggiungimento di dosi con effetti importanti se non drammatici.

Tra i farmaci la cui attività è alterata dal concomitante consumo di pompelmo o derivati:

  • Ansiolitici: Diazepam
  • Antiaritmici : Carvedilolo, Amiodarone, Propafenone, Chinidina
  • Antibiotici: Eritromicina, Ciprofloxacina e Claritromicina
  • Antistaminici: Terfenedina, Fexofenadina, Montelukast
  • Antimicotici: Itraconazolo e Fluconazolo
  • Antipertensivi:Losartan e Enalapril
  • Calcioantagonisti: Felodipina, Amlodipina, Diltiazem, Verapamil
  • Corticosteroidi: Progesterone, Prednisone
  • FANS: Meloxicam e Acido mefenamico
  • Immunodepressori: Ciclosporina, Tacrolimus
  • Inibitori di pompa protonica: Esomeprazolo, Omeprazolo
  • Neurologici: Carbazepamina, Imipramina, Bupropione
  • Ormonali: Finasteride, Anastrzolo
  • Statine: Lovastatina, Atorvastatina, Simvastatina

Anche il sildenafil, il principio attivo del Viagra, è tra i farmaci il cui effetto è alterato dalla contemporanea assunzione di pompelmo e derivati. In definitiva l’elenco è decisamente lungo e se siete in cura con farmaci è necessario che consultiate con attenzione il bugiardino per verificare che non esistano interazioni di questo tipo. (In questo articolo maggiori informazioni sulle possibili interazioni tra cibo e farmaci)

Nel caso assumiate farmaci il cui principio attivo compare nell’elenco è ben che evitiate di consumare pompelmo e derivati per tutta la durata della terapia, al fine di evitare spiacevoli conseguenze. [7, 8, 9]

Pompelmo interazioni con i framaci

Il pompelmo è uno dei cibi che va consumato con attenzione da chi segue terapie con certi farmaci, a causa di interazioni che possono provocare conseguenze importanti e non piacevoli.

Il pompelmo a tavola

Quando acquistate un pompelmo scegliete dei frutti sodi e pesanti, che si riveleranno ricchi di succo. La buccia deve essere sottile e liscia, di un bel colore giallo o arancio-rosato, con leggere sfumature verdi che indicano in genere un buon contenuto di zuccheri. Sono da evitare i frutti con consistenza molle, buccia opaca o troppo leggeri, che saranno secchi e privi di succo.

I pompelmi sono frutti non climaterici, quindi si mantengono relativamente bene anche dopo la raccolta e possono essere conservati senza problemi a temperatura ambiente sino a due settimane. Se volete conservarli più a lungo metteteli in frigorifero. Se preparate del succo ricordate di mantenerlo al riparo della luce, in frigorifero, in bottiglie in cui sia presente pochissima aria, per evitare che l’ossigeno possa distruggere la vitamina C presente che con gli opportuni accorgimenti può essere preservata per alcuni giorni.

Ovviamente il pompelmo, come tutti i frutti, è ottimo se consumato al naturale, oppure utilizzato per preparare spremute e succhi rinfrescanti, ma è altrettanto invitante se usato per cucinare piatti diversi.
Il pompelmo è indicato per preparare insalate ricche e saporite: provatelo con quinoa, rucola e avocado, un mix perfetto di nutrienti preziosi, oppure preparatevi una bella insalata mista e arricchitela con un mix di pompelmo, mango, avocado e arancia, un contorno fresco e gustoso ideale per una cena estiva.
Il pompelmo può anche essere un ingrediente inusuale per insaporire un risotto o per dare un tocco esotico ad un primo di pasta. Ottimo con ogni tipo di carne si sposa benissimo con pollo e tacchino, in forno ed in padella, con aggiunta di spezie ed aromi. Interessanti anche le ricette a base di maiale e manzo: davvero ricco il gusto di una tartare di filetto arricchita da pompelmo rosa. Da gustare assolutamente con pesce, ottimi i piatti a base di salmone, di tonno o con  gamberi e crostacei.
Naturalmente il pompelmo ben si presta alla preparazione di dolci, marmellate, dessert e sorbetti, dove può sostituire arancia o ananas apportando un retrogusto leggermente amaro che esalterà ancor di più il dolce del piatto.

E del pompelmo non si butta via nulla visto che, come per tutti gli agrumi e in particolar modo l’antenato pomelo, anche le scorze possono essere candite. Ottime da consumare con la cioccolata.

Ricette con il pompelmo

Il pompelmo è molto versatile in cucina
e si sposa bene con carne e pesce.

La ricetta: tacchino al pompelmo

Un piatto veloce da cucinare e un modo per rendere gradevoli e gustosi i petti di tacchino, che qualche volta possono essere un poco ostici da consumare. Il pompelmo fa davvero la differenza e conferisce un gusto vivo e intenso a una carne che potrebbe risultare un poco blanda. Come sempre a cura dell’ineffabile moglie del nutrizionista.

Ingredienti

Per quattro persone

  • 600 g di tacchino a fette sottili
  • 2 scalogni
  • mezzo pompelmo
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • pepe bianco q.b.

Preparazione

In una padella antiaderente versare l’olio ed aggiungere gli scalogni fatti in 4 parti ciascuno. Mettere sul fuoco.

Aggiungere la carne  e una volta che  avrà preso colore girarla per una cottura uniforme. Salare e pepare.

Dopo 5 minuti spremere il mezzo pompelmo. Far cuocere ancora per 10 minuti a fuoco lento.

Servire ben caldo con un contorno di erbe cotte.

Ricette con pompelmo

Chiudiamo con una ricetta facile e veloce dove il gusto del pompelmo va ad arrichire e completare quello della carne bianca.