Certe volte una dieta può dare risultati deludenti: in questi casi molti si scoraggiano e trovano difficile continuare a seguirla. Difficoltà che sono spesso dovute ad alcuni banali errori, commessi in assoluta buona fede, magari cercando di ridurre i tempi, alla caccia di un calo più consistente che giustifichi quelle che si percepiscono come privazioni poco tollerabili. Vediamo quali sono gli errori più comuni che possono causare il fallimento di una dieta e, soprattutto, come evitarli.

Quando si inizia uno dieta con lo scopo di dimagrire, di liberarsi del grasso in eccesso e di migliorare la composizione corporea, le aspettative sono alte e gli obiettivi che uno si pone sono spesso ambiziosi. Per raggiungerli molti sono disposti a grandi sacrifici, nella speranza di risultati rapidi e importanti,.

Purtroppo proprio quest’ansia, che è assolutamente comprensibile, può portare a  comportamenti che anziché garantire un buon risultato possono invece causare problemi, creando difficoltà che in non pochi casi possono portare all’abbandono della dieta. Comportamenti che è possibile evitare semplicemente utilizzando un poco di buonsenso, evitando quelle scelte estreme – scelte sempre di moda — che spesso sono alla radice di ogni difficoltà.

Gli errori da evitare durante una dieta dimagrante

L’attività fisica è essenziale, non soltanto durante la dieta. Una adeguata dose di movimento è fondamentale per il benessere fisico e mentale e per mantenere con facilità una buona composizione corporea.

Quattro errori quando si è a dieta

Il termine Dieta un poco di timore lo suscita, è spesso ancora inteso come un sinonimo di privazioni e rinunce, mentre in realtà significa semplicemente stile di vita e come tale andrebbe interpretato. Seguire una dieta dimagrante non significa imbarcarsi in periodo più o meno lungo costellato di monastici rifiuti, alla ricerca dell’alimentazione perfetta che ci garantisca una silhouette perfetta e una salute d’acciaio. L’obiettivo dovrebbe essere meno rigido e più ambizioso: creare uno stile di vita sostenibile nel tempo, che permetta di mantenere una buona forma fisica, riducendo al minimo i fattori di rischio, senza stravolgere completamente le nostre abitudini e senza privarci di una vita sociale. Non è un obiettivo da poco, potrebbe sembrare ancor più difficile da raggiungere di un semplice dimagrimento, ma è l’unico obiettivo cui aspirare se si vuole che il cambiamento cercato sia stabile nel tempo e realmente produttivo.

Per scongiurare fallimenti e ricadute è bene evitare alcuni errori che troppi contuinuano a commettere, cercando di forzare quei risultati che tardano a materializzarsi proprio a causa di quei comportamento. Vediamo quali sono.

  1. Mangiare troppo poco. Sembra quasi un contro senso: ma come? sono a dieta e devo continuare a mangiare? Eppure un errore molto diffuso è proprio quello di ridurre eccessivamente i propri consumi alimentari, creando deficit calorici che sono difficili da mantenere nel tempo e che, nel caso invece si insistesse pervicacemente nel reggerli, possono portare ad adattamenti metabolici che permettono al corpo di ridurre il drammatico deficit, rendendo la perdita di peso molto lenta e difficile. Il deficit calorico di una dieta dimagrante ben elaborata dovrebbe essere di circa 600-1000 kcal, con valori che vanno individuati in funzione delle specifiche caratteristiche del soggetto, senza seguire astratti preconcetti o modelli che si vorrebbero buoni per tutti. La restrizione diviene particolarmente problematica quando le calorie sono davvero poche e l’apporto proteico è modesto o addirittura insufficiente: in questo caso è possibile che buona parte del peso perduto non sia imputabile ad una riduzione degli accumuli di grasso ma ad una perdita di massa magra, soprattutto massa muscolare, con un risultato netto assolutamente negativo.
  2. Essere eccessivamente rigidi. Spesso chi segue una dieta ha faticato non poco a prendere tale decisione, superando dubbi, ansie e resistenze. Questo può spiegare l’atteggiamento intransigente che hanno alcuni, con l’osservanza al grammo delle indicazioni proposte, di sicuro lodevole ma usurante nel tempo. Un atteggiamento che può portare a interpretare ogni minimo sgarro come un danno irreparabile in grado di pregiudicare l’andamento dell’intera dieta. Non sono rari i casi di chi lascia perdere dopo un pasto in cui ha consumato più del dovuto, convinto che ormai sia tutto perduto. La dieta è un gioco che si gioca sul lungo periodo, mi viene da dire che è il gioco di una vita e come tale avrà i suoi alti e i suoi bassi. Un poco di buonsenso è sempre necessario e se una volta si esagera non è la fine di nulla. L’importante non è l’andamento non dei singoli pasti ma quanto si fa nel tempo, nelle settimane e nei mesi, periodi nei quali il singolo sgarro perde il suo impatto di fronte ad un lavoro costante e attento che permetta comunque di avere dei momenti meno sorvegliati e una vita sociale soddisfacente e serena. Rinunciare a momenti conviviali perché si è a dieta non è una buona idea; saper gestire questi momenti, godendo della compagnia e delle adeguate porzioni dei piatti proposti, è di certo la strada che nel lungo periodo potrà permettere di mantenere i risultati ottenuti.
  3. Escludere alcuni cibi, preferirne in maniera quasi esclusiva altri. I media traboccano di diete miracolose in cui il dimagrimento si ottiene senza alcuna fatica perché si sono eliminati alcuni specifici alimenti, cibi che secondo il guru di turno fanno ingrassare. E non mancano certo suggerimenti sulle facoltà miracolose di questo o quell’altro cibo che, anche se consumato in quantità industriali, fa immancabilmente dimagrire. Si tratta di, utilizziamo un termine scientifico, scemenze che però non mancano di far presa su chi cerca scorciatoie e soluzioni semplici. Il trucco è evidente: se da una dieta elimino intere categorie di alimenti — in genere quelle più consumate, come pane o pasta — ottengo in maniera quasi automatica una restrizione calorica, chi dimagrisce si sente in genere subito meglio e giulivo comunica al mondo intero la bontà dei risultati ottenuti. Fatto salvo gettare la spugna dopo qualche mese, quando l’eliminazione di quegli alimenti diventa gravosa da sostenere, finendo così col recuperare il peso perduto, magari con gli interessi e nel più assoluto silenzio, visto che a nessuno piace parlare dei propri fallimenti.
    Non esistono cibi che fanno ingrassare o cibi che fanno dimagrire, le diete low-carb e quelle low-fat nel lungo periodo danno risultati molto simili, il glutine va eliminato soltanto da soggetti celiaci diagnosticati. Al netto di situazioni particolari, esistono quantità che creano problemi ed esistono stili di vita problematici, è qui che bisogna intervenire, senza eliminazioni arbitrarie e senza riporre le proprie speranze di successo nel superfood del momento. [1, 2, 3]
  4. Non fare sufficiente attività fisica. Molto spesso chi si mette a dieta punta tutto sul cibo e trascura completamente questo aspetto, addirittura evita di fare attività fisica, come consigliato da alcuni popolari cialtroni che imperversano sui media. In realtà non c’è benessere senza attività fisica — il nostro corpo ha assolutamente bisogno di muoversi, si è evoluto per questo — e se è vero che non si dimagrisce grazie all’attività fisica, è importante sottolineare che il movimento crea le condizioni che permettono alla dieta di avere la massima efficacia possibile e soprattutto — quando l’attività divenga parte integrante del proprio stile di vita — rende più facile mantenere il peso raggiunto. Quando si parla di movimento non ci si riferisce necessariamente alla palestra o alle mille attività di fitness che periodicamente vengono proposte: per molti potrebbe essere sufficiente cominciare a camminare un poco di più, almeno una quarantina di minuti al giorno, tanto sarebbe sufficiente per scongiurare i deleteri effetti della sedentarietà, uno dei fattori di rischio più gravi eppure al contempo, più trascurato.

Se avete cura di evitare questi errori, nei quali è purtroppo facile incorrere— vuoi per il desiderio di ottenere risultati rapidi, vuoi per il martellare incessante dei media, impegnati costantemente a promuovere dieta tanto più strambe quanto più problematiche — riuscirete ad avere risultati soddisfacenti, armandovi di un poco di pazienza e magari lavorando assieme a un professionista preparato che vi aiuti a individuare le soluzioni più adatte alle vostre circostanze. E, soprattutto, riuscirete a centrare quello che dovrebbe essere l’obiettivo principale di chi decide di migliorare la propria composizione corporea: mettere a punto uno stile di vita sano che vi permetta di mantenere in maniera stabile una condizione di benessere, senza atteggiamenti ossessivi o restrizioni ingiustificate.